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Giovanni Beltrame teneva pronta per la stampa questa Memoria sulla sua esplorazione del Nilo Azzurro (1854-55), già nel 1857, mentre stava preparando la seconda spedizione nel Sudan assieme a Daniele Comboni ed altri tre missionari. Quando decise di pubblicarla con notevole ritardo, nel 1879, con il titolo "Il Sènnaar e lo Sciangàllah", ampliò, fino a raddoppiarlo, il testo originale, dandovi un taglio alquanto diverso e riducendone il calore spontaneo del primo impatto e lasciando da parte i tredici acquerelli ora pubblicati. Il manoscritto, avventurosamente andato perduto e ora avventurosamente ritrovato, offre nuove opportunità di riflessione sugli inizi del Vicariato dell'Africa centrale e sulla sorprendente evoluzione del pensiero di Beltrame.