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La legge del profitto uccide l'infanzia, trasformando un numero crescente di bambini del Terzo mondo in piccoli lavoratori-schiavi e, nel contempo, trasformando i minori dei paesi ricchi in super-consumatori di prodotti, spesso fabbricati dai primi. Il fenomeno del lavoro infantile è aumentato considerevolmente negli ultimi vent'anni: i bambini sfruttati sono passati da 56 milioni a oltre 250 milioni. Di fronte a questa realtà l'autore presenta una riflessione d'ordine economico, politico, storico ed etico, interrogandosi sul rapporto minori-adulti nelle nostre società, su ciò che rende possibile questo strazio dell'infanzia e propone modi per porvi fine.