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Negli ultimi cent'anni abbiamo vissuto, mangiando, i più drammatici cambiamenti mai conosciuti nei campi del cibo e dell'agricoltura. Cambiamenti insidiosi che sono sepolti sotto la terra, celati nelle arnie e nascosti negli allevamenti bovini. Nascono in microrganismi invisibili all'occhio nudo e riecheggiano attraverso tutti gli anelli della nostra catena alimentare (...). Il cibo comincia ad assumere sempre lo stesso aspetto e sapore (...). Oggi il 95 per cento delle calorie del mondo è ricavato da sole trenta specie e (...), i cibi che mangiamo sono composti principalmente da granturco, frumento, riso, olio di palma e soia. In tutto il mondo, scelte alimentari diverse vengono sostituite da monodiete a base di monocolture. Il cibo stesso, nelle sue più deliziose, diverse varietà, si sta perdendo, lentamente e irrevocabilmente. Ma non deve essere per forza così. Durante il viaggio, che la porta dalle foreste di caffè selvatico dell'Etiopia alle piantagioni di cacao dell'Ecuador, dal birrificio al forno al tempio, la pluripremiata giornalista Simran Sethi incontra scienziati, contadini, cuochi, vitivinicoltori, birrai, torrefattori, cioccolatieri, fornai e altri ancora, esplorando le ragioni che stanno dietro la nostra monodieta in fieri allo scopo di assaporare - e salvare - i cibi che amiamo.