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"L'architettura di Antonio Monestiroli possiede un innegabile fascino. Si tratta a una prima apparenza di qualcosa che le deriva dal rigore e dall'interna "solidarietà" che la contraddistingue, da un punto di vista sintattico-compositivo. È un fascino che affonda le proprie radici più lontane nell'architettura illuminista, e quelle più prossime nell'architettura di Aldo Rossi e di Giorgio Grassi. E tuttavia, vi è in essa qualcosa che non si lascia ridurre né all'una né all'altra di queste radici; ed è ciò che rende ancora più necessario e urgente cercare di comprendere le cause di tale fascino..." (Marco Biraghi)