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Questo libro, edizione riveduta e corretta del volume "Napoli nel Novecento" edita dalla Electa Napoli nel 1994, conserva i principali caratteri dell'opera originaria, riassumibili in una visione architettonico-centrica e non incentrata sull'urbanistica. L'autore ha inteso così richiamare l'interesse sul bello, l'antico e il curioso, per citare la celebre frase del Celano, delle singole opere di architettura, tralasciando tutta la problematica politica, sociale ed economica propria dell'urbanistica sulla quale esiste una vasta e non sempre felice letteratura. Certo, il quadro complessivo non risulta completo, ma la scelta è caduta sul positivo che realmente prodotto la nostra città, rispetto a quel molto di cui s'è detto e scritto ma non fatto; del resto la selettività è uno dei capisaldi della storiografia. Di nuovo la presente edizione si caratterizza per aver preso in esame le opere realizzate nell'ambito della città escludendo quelle periferiche ai fini di definire un ambito più preciso; in secondo luogo per aver incluso molte fabbriche nuove e corretta la trattazione di quelle precedenti; per aver immaginato un conteso più favorevole alla cultura architettonica che agli aspetti pratici del mercato. Non sono stati taciuti i fallimenti e le occasioni perdute, ma non sono neanche state sacrificate le aspettative e le speranze di una Napoli migliore.