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La codifica delle categorie spaziali nelle lingue naturali rappresenta uno dei temi centrali all'interno del dibattito teorico attualmente in corso sul rapporto tra linguaggio e cognizione. Una questione di primo piano cui il volume cerca di rispondere riguarda la misura in cui la fenomenologia linguistica delle preposizioni spaziali possa essere interpretata facendo ricorso a nozioni astratte universali, la cui esistenza è stata recentemente messa in dubbio da studi linguistici che si ispirano al relativismo neo-whorfiano. In parallelo, sul versante acquisizionale, si intende verificare se il processo di acquisizione delle preposizioni spaziali sia governato da regolarità strutturali e sistematicità interne, con la finalità ultima di individuare, ove possibile, i princìpi cognitivi generali che governano questo processo. Il testo è articolato in due parti. La prima comprende un'ampia panoramica critica sulla terminologia impiegata negli studi del cosiddetto "linguaggio spaziale" e sulle ricerche che, in ambito internazionale e nazionale, si sono occupate negli ultimi decenni delle preposizioni spaziali e dei relativi processi acquisizionali.