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Nel segno degli studi di stratigrafia linguistica di Paul Aebischer, il volume analizza in un'ottica storico-linguistica trasversale alcune testimonianze documentarie pre-volgari, basandosi su spogli lessicali effettuati su edizioni di documenti greci e latini redatti negli ambienti notarili dell'Italia meridionale nei secc. X-XIII. Articolato in due saggi d'analisi, il testo propone un confronto tra materiali distribuiti su un continuum areale caratterizzato da gradi diversi di coesione e frammentazione interna. Sullo sfondo emerge l'incidenza dei processi di identificazione e distinzione correlati al prestigio dei riferimenti etnici e culturali, nell'ambito di una società fondamentalmente policentrica come l'Italia meridionale dei secc. X-XIII.Storie di parole e rilievi contrastivi realizzati sulla superficie grafica, fonetica e morfologica dei testi tratteggiano un profilo della struttura linguistica e culturale del meridione medievale, evidenziando i rapporti interni, le continuità e le discontinuità mediate dagli orientamenti conservativi o innovativi perpetuati nei singoli laboratori di scrittura. Si delinea un'immagine dicotomica del meridione, diviso tra identità bizantino-normanna e identità longobarda. La dicotomia è tuttavia esplorata come esito di una dinamica di interazioni, contatti, confronti e contaminazioni.