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Il 1851 rappresenta un punto di svolta nella storia del costume, dell'architettura e del design europeo: infatti con l'Esposizione Universale al Crystal Palace progettato da Paxton si realizza la prima grande utopia costruita dell'architettura moderna. Nello stesso periodo una serie di designer e artigiani operano in Inghilterra con l'idea di costruire un nuovo gusto moderno attraverso oggetti di nuova concezione prodotti industrialmente. Tra questi Christopher Dresser è colui che porta alle estreme conseguenze questa riflessione producendo nella seconda metà dell'Ottocento alcuni pezzi di altissimo valore: teiere, tazze, pentole e oggetti d'uso comune, pensati secondo criteri unitari, con un gusto che anticipa di cinquant'anni le esperienze cubiste e il Bauhaus, dimostrando una ricerca raffinata e unica. Il volume raccoglie e documenta dettagliatamente, grazie a un ricco repertorio critico e fotografico, circa 250 oggetti disegnati da Dresser (attualmente dispersi soprattutto in collezioni private), ripercorrendo da un lato l'Inghilterra vittoriana e il movimento Arts and Crafts, dall'altro le opere, i pochi scritti e i disegni di Dresser rimasti offrendo un quadro completo della produzione di questo grande pioniere del design.