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Una provocazione politicamente non corretta, una riflessione critica sul ruolo della donna e della sessualità femminile all'interno della società contemporanea; entrambe asservite al mercato, al capitale e alla ragione strumentale. La donna, in larga parte con il suo consenso, è stata ridotta a merce, sia da un punto di vista pratico che, soprattutto, da un punto di vista psicologico e culturale. Lontane dal rappresentare un soggetto della trasformazione sociale e culturale, le donne, nella loro grande maggioranza, costituiscono per lo più un fattore della conservazione se non addirittura la pompa di alimentazione della società capitalista. Se invece liberassero la loro sessualità, potrebbero innescare una rivoluzione culturale in grado di minare alle fondamenta il sistema sociale dominante. Purtroppo le cose stanno andando in un'altra direzione, perché le donne, agli inizi del terzo millennio, sono ancora profondamente subalterne alle logiche di sempre; in barba alla cultura di genere e alla rivoluzione femminista degli anni '70, a questo punto forse mai nata e comunque tradita.