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Madrid, dicembre 1823. È in atto la persecuzione dei liberali, dopo il ritorno al potere assolutista di Ferdinando VII. Nella Quinta del Sordo, dove si è ritirato con la giovane amante, il vecchio Goya, isolato da anni nella sordità, malato e impotente, dipinge sulle pareti della casa le famose "pitture nere", in cui da forma a terribili immagini oniriche che portano all'estremo le tematiche precedenti dei "Caprichos", la violenza e crudeltà degli esseri umani, la degradazione mostruosa della superstizione e dell'ignoranza e della guerra, e in prima persona sperimenta, dopo le utopiche speranze della ragione illuminista, le paure dell'assedio violento e maligno del potere. Un dramma sulla perenne condizione dell'artista, sulla sua necessità di libertà morale e di testimonianza, anche quando la ragione è minacciata dalle ombre.