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Coniata nel XVI secolo, la metafora del gusto ha trasformato una predisposizione naturale (l'indole del palato) nella facoltà squisitamente spirituale di percepire e apprezzare la bellezza. Da allora, il gusto "figurato" ha progressivamente esteso il proprio raggio d'influenza: dalle opere d'arte ai beni di lusso, dalla moda alla gastronomia, sino a diventare consustanziale all'odierna civiltà dei consumi. Il volume ripercorre, nella prospettiva della storia delle idee, cinque secoli di contaminazione tra sacro e profano, spirito e gola, bellezza e concupiscenza, superbia e lussuria, morale e stile, ricostruendo l'evoluzione della sensibilità occidentale attraverso le tappe fondamentali della storia del gusto.