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Molise "terra di poche città e di tanta campagna", regione dalle molteplici identità, terra di pastori e di greggi transumanti, ma anche terra di agricoltori e di grano. La carestia del 1764 ribaltò le precedenti vocazioni produttive della regione e trasformò il paesaggio agrario molisano in una immensa distesa di cereali. Grano, sempre grano e solo grano? È stato questo l'unico percorso scelto dai possidenti molisani dopo la Restaurazione per lo sviluppo dell'economia? E questa scelta riuscì ad assecondare la volontà della monarchia borbonica di mantenere il passo con le trasformazioni velocissime in atto nel resto dell'Europa? Sono queste le domande alle quali questo volume cerca di dare una risposta utilizzando le fonti notarili oltre che gli atti ufficiali dell'amministrazione locale, analizzando una documentazione in gran parte inedita conservata presso l'Archivio di Stato di Campobasso anche alla luce delle più recenti acquisizioni storiografiche. Un lavoro puntuale e ampiamente documentato, fondamentale per dimostrare che non tutto era "immobile" nelle campagne molisane della prima metà dell'800.