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"La poesia è l'arte di far entrare il mare in un bicchiere" sosteneva Italo Calvino: una definizione che suona come un indiretto invito alla brevità poetica, virtù rara ma efficace. Sulla scorta di tale suggestione nasce la terza silloge di Adriana Ostuni, In sintesi - con brevi tratti, in poche parole, Wip Edizioni, inserita nella collana Spazio-Tempo a cura di Alessandro Lattarulo. Una raccolta di poesie aventi come minimo comune denominatore il carattere della brevità, suddivisa in cinque ambiti tematici - Veritas, Amour, Cosmic, Chronos, Voyage - e corredata di materiale iconografico, matite su carta, realizzato e curato dall'autrice. Dopo le raccolte poetiche Passaggi e Clessidra, l'impegno con In sintesi, si sostanzia, nel cercare, attraverso l'utilizzo di poche parole, di immortalare le sfumature dei sentimenti e le meraviglie del Creato, al fine di realizzare piccole istantanee che richiamino in alcuni casi gli haiku giapponesi, in altri la forma degli aforismi. Bozzetti linguistici che, accompagnati dai disegni, operino il tentativo di esprimere l'essenza di un momento, di una visione, di uno stato d'animo. Ovviamente, i versi di In sintesi risentono dello stile di vita atipico a cui la Pandemia sta sottoponendo ognuno. Ma l'accenno ingloba anche temi universali e squisitamente atemporali, quali l'indagine psicologica sui sentimenti e sul senso della vita, anche in relazione alle sue cicliche fasi trasformative e calendariali di vita-morte-rinascita. In quest'ottica nasce In sintesi, come il tentativo rigenerante, trasfigurante, di raccontare, con brevità ed efficacia, il flusso della vita, attraverso la rivelazione di stati d'animo alla ricerca di autenticità, di motivazioni nuove e di fiducia nei giorni che verranno.