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Nei 3 Capricci urbani del compositore Marcus Siqueira lo spazio immaginifico della metropoli si rivela attraverso il violino, strumento foriero di una voce storicamente forte e multipla, anello di congiunzione tra unpassato illuminato da uno sfarzoso virtuosismo (oltre che da una vigorosa cantabilità) ed un presente dipinto metaforicamente dalla mostruosità sonora della metropoli. I 3 Capricci Urbani si snodano, quindi, fra questi due poli: da una parte una sonorità strumentale più riconducibile agli stilemi violinistici (dal XVII al XIX secolo), dall'altra suoni, tessiture e articolazioni che derivano proprio dall'esplorazione dei limiti strutturali e fisici dello strumento.