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"Suite celtica" rappresenta il confronto tra voci e mondi lontani che dialogano tra loro attraverso la poesia. Il percorso ci porta nel mondo delle fate, evocato dal poeta irlandese William Butler Yeats, per ricreare la magia di un nuovo cielo celtico, culla di una identità che viene riconosciuta nello sguardo dell'altro. Ma nell'incontro è presente anche l'assente, colui che vive in una stanza sconosciuta e che la poetessa non può raggiungere neanche per sussurrare "I almost love you...". Altre stelle, che partono per cieli sconfinati (come nelle parole lucide e intensissime di Emily Dickinson) incrociano, a volte per un attimo, il percorso dell'autrice che cerca la loro "carezza assente". Nell'ultima sezione continua la ricerca di senso, "inafferrabile come la vita".