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Anguilla è egiziano e sta trascorrendo un breve periodo di detenzione in un carcere italiano. Deve il suo soprannome al suo corpo, lungo e sottile, ma dell'anguilla ha anche un'altra caratteristica: con il pensiero è in grado di sgusciare tra le sbarre, e viaggiare. Nei ricordi della sua famigia, al Cairo: nelle luci, nei colori, nei profumi e nei rumori della sua città. Grazie a questo, riesce a trascorrere quel periodo buio, dove tutto è "frammentato", con serenità. Attraverso la vicenda di un detenuto extracomunitario, il libro tratta argomenti universali, comuni a tutti noi, chiusi troppo spesso nelle nostre prigioni quotidiane, e si rivolge ad adolescenti e adulti.