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Il commento di Giusto d'Urgell, fra le primissime esposizioni integrali in lingua latina al "Cantico dei Cantici", fu un episodio importante della storia dell'esegesi di questo libro: molti autori, tra cui Gregorio e Beda, lo conobbero e ne presero spunto. Non meno interessante è la testimonianza che l'opera ci offre della vita della chiesa iberica del tempo, per la percezione di minaccia incombente che aleggia lungo l'intero testo, l'impegno teologico sui punti di scontro dottrinale con l'Arianesimo, il richiamo alla riforma interna. Il saggio di Luigi Ricci all'interno del volume valorizza inoltre la sua importanza come documento linguistico e stilistico nel quadro della produzione letteraria della prima età visigotica. Si propone qui la prima edizione critica, basata sull'esame dell'intera tradizione manoscritta e a stampa (compresi i diversi casi di trasmissione indiretta), e accompagnata da un commento che cerca di collocare il testo nel suo esatto rapporto con la letteratura esegetica precedente, greca e occidentale.