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Dall'inizio del XX secolo in Russia ai primi del XXI secolo a Parigi, attraverso i racconti incrociati di un medico ebreo, padre di famiglia ucciso in un pogrom, di suo figlio medico fuggito a Berlino, fino ad arrivare all'ultima nipote, oncologa francese non sposata e senza figli, il romanzo di Laurent Seksik accompagna i lettori lungo la trasmissione di una vocazione familiare, da un paese all'altro, da una generazione all'altra. Dinnanzi ai tragici eventi della Storia, questa famiglia così rappresentativa del mondo ashkenazita (gli ebrei dall'Est-Europa) affronta il nazismo a Berlino nel 1933 e poi a Nizza nel 1943, successivamente lo stalinismo a Mosca durante il complotto dei camici bianchi del 1953, riuscendo a mantenere il proprio intimo legame al di là delle frontiere, anche le più invalicabili. Ma ora quali prove dovrebbe superare Lena - figlia di Tobias, figlio di Mendel, figlio di Pavel - per offrire finalmente una discendenza a una "leggenda familiare" cui invece vorrebbe intimamente sottrarsi? Ripercorrendo, in un altalenarsi di presente e passato, le vicissitudini dei Kotev, sondando i loro animi pieni di passione ma anche di interrogativi, Laurent Seksik fonde in un lungo racconto transgenerazionale i destini dei singoli e quelli collettivi, i personaggi illustri e le esistenze anonime, l'ambizione procede per analogie e differenze. Ne emerge un affresco di sorprendente attualità: dal confronto tra diverse civiltà, religioni e atteggiamenti economici Weber muove per seguire il filo rosso di uno dei suoi temi per eccellenza, ovvero l'analisi delle ragioni per cui «solo in Occidente» si è data la peculiare costellazione di religione e capitalismo.individuale alla piena responsabilità di sé e il peso della Storia che flette e orienta le vite. "La straordinaria eredità del dottor Kotev" porge uno specchio alla nostra epoca e, celebrando l'arte di guarire, celebra anche l'arte di lottare contro la fatalità.