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Per gli autori di questo volume studiare la letteratura per l'infanzia vuol dire prima di tutto orientare lo sguardo sullo squilibrio tra chi la produce (l'adulto) e chi la riceve (bambino o bambina). Proprio in tale squilibrio questa letteratura ha trovato fin dalle origini uno straordinario spazio di libertà e sperimentazione, evidente oggi in massimo grado nel suo proseguire una costitutiva vocazione alla multimedialità e all'ibridazione. Significa quindi confrontarsi con un'idea d'infanzia quale attiva fruitrice di messaggi culturali basati sulla contaminazione dei linguaggi, sul gusto della lingua, dell'immagine e della narrazione, intesa nel suo senso più ampio, articolato e multiforme. La prospettiva è dunque quella di fare critica partendo dalla forma dell'opera, nella convinzione che l'esperienza estetica, quando di valore, sia di per sé pedagogica. Questo volume vorrebbe essere paradigmatico rispetto alla possibilità d'intrecciare fecondamente e armonicamente le diverse prospettive degli autori, in una visione d'insieme capace di comporre critica letteraria, riflessione sugli aspetti visuali e materiali dei libri, consapevolezza antropologica, filosofica e linguistica, dimensione psicologica e pedagogia.