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Il nuovo giubileo, che il mondo e in particolare la città e la chiesa di Roma si accingono a celebrare, nonostante l'approccio "povero" di papa Francesco, con un rinnovato sfarzo turistico e di eventi, ricorda, in realtà, l'invito dei testi ebraici agli israeliti a "lasciar riposare" la Terra ogni sette anni; ogni cinquant'anni il popolo ebraico avrebbe dovuto fermare ogni attività, liberare gli schiavi, restituire le terre di cui i singoli membri della comunità si erano appropriati. Giovanni Franzoni, che nel 1973 scrisse una celebre "lettera" intitolata "La Terra è di Dio" (la frase del libro del Levitico che stabilisce le regole del "non fare"), riprende il tema alla luce delle conoscenze ecologiche. Un libro scritto alla vigilia del grande giubileo del 2000 e che ritorna straordinariamente stimolante alla vigilia del giubileo del 2015, dedicato alla Misericordia e reso drammatico dal fatto che la depauperizzazione delle masse può creare dei disperati facilmente preda del fondamentalismo religioso, come testimoniano i fatti terroristici degli ultimi tempi che stanno esplodendo nelle più diverse regioni del mondo. Il testo si rivela ancora più attuale perché anticipa i temi ecologici dell'Enciclica "Laudato si'" di papa Francesco.