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Il volume presenta tre lavori di Giuseppe Franzoni uniti da un filo rosso - il problema dei beni comuni del pianeta e del cosmo - che li lega idealmente, anche se non furono pensati in serie, ma nacquero sollecitati dalle circostanze. Il primo documento è "La terra è di Dio", una lettera pastorale pubblicata quando Franzoni era abate ordinario della Basilica di San Paolo fuori le Mura, a Roma; in quanto tale, pur non essendo vescovo, aveva autorità magisteriale sul suo piccolo territorio, ed era membro di pieno diritto della Conferenza episcopale italiana (Cei). Quando perciò uscì il documento - giugno 1973 - grande fu il clamore che esso provocò, e grande l'imbarazzo all'interno della gerarchia ecclesiastica cattolica, essendo l'abate benedettino uno di loro. Uno di loro ma che aveva il coraggio di denunciare le collusioni delle istituzioni cattoliche con la speculazione edilizia nella capitale. "Farete riposare la terra" è il secondo documento di Franzoni sui beni comuni. Il riposo della terra era un altro modo, per chiedere rispetto, amore e cura per la Madre Terra. Il terzo documento - "Anche il cielo è di Dio" all'alba del secondo millennio riprende il discorso già iniziato, ma sottolinea che non solo la terra, ma anche il cielo deve essere rispettato.