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Il volume intende mettere in luce sotto diverse prospettive (archeologica, linguistica, storica e pedagogica) Alexander Wolf (1826-1904) che, dopo aver partecipato ai moti del 1848 in Germania, fu costretto a riparare in Svizzera, in Francia e, infine, negli Stati Uniti dove ottenne la cittadinanza nel 1856. Trasferitosi in Italia, soggiornò a Venezia, Genova, Piacenza, Tortona e, quindi, a Udine dove rimase dal 1866 fino alla morte. Wolf divenne un vero motore di molteplici iniziative legate alla ricerca, alla conservazione e allo studio dei più diversi e minimi documenti sulla storia dei territori che, per scelta o per avventura, si trovò a percorrere.