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Il "Wilhelm Meister" di Goethe sarebbe un'opera incommensurabile secondo un giudizio tardo dello stesso autore, il quale intendeva così esprimere la propria perplessità nei confronti dei tentativi di estrapolare dal testo un messaggio ideologico univoco. Confrontandosi con la lunga tradizione critica del Bildungsroman e sgomberato il campo dalla necessità di dover scoprire e confermare l'esistenza di un progetto estetico e ideologico unitario, la nuova lettura dell'opera riproposta in questo volume, in lingua tedesca, può permettersi di dare voce alle ambivalenze semantiche, alla polisemia, allo sconcerto del lettore odierno di fronte a costruzioni ideologiche azzardate, che sono anche testimonianza di una dimensione utopica del testo e di una continua ricerca di un progetto esistenziale confinato sostanzialmente nell'immanenza della realtà terrena, ma certo al di là di ogni collocazione sociale precisa. L'ampio spazio dedicato al confronto fra la "Sendung" e i "Lehrjahre" dovrebbe arricchire e affinare l'analisi delle strutture semantiche globali di entrambi.