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Dire che Leonardo da Vinci fu espressione di una combinazione genetica eccezionale significa ripetere, in un linguaggio moderno, il giudizio che ne diede il Vasari, quando affermò che il suo genio era dono di Dio. Genio, o combinazione genetica, che si rivelava non solo nelle qualità intellettuali, ma anche negli attributi fisici. Proprio questi ultimi hanno influenzato in modo determinante l'approccio di Leonardo all'anatomia del corpo umano. Secondo il Vasari, egli univa in sé squisite facoltà sensorie e grande forza fisica e destrezza, se è consentito usare questo termine per un uomo che sempre scrisse e disegnò con la mano sinistra. La sua opera anatomica comincia con due ben definiti periodi in cui facoltà sensorie e fisiche si espressero nel più alto grado.