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"Nel Medioevo si scatenò una celebre disputa tra dotti. Sono trascorsi mille anni. I contendenti si dicevano nominalisti e realisti. Indubbiamente questa disputa continua a valere anche ai giorni nostri, sebbene i termini siano mutati. È arduo dire in breve di cosa si trattasse, perché sono trascorsi tanti secoli, e perché nel frattempo le parole hanno mutato il loro senso, ma possiamo sintetizzare a grandi linee il conflitto: i nominalisti ritenevano che solo le entità particolari siano reali ed esistenti, mentre i realisti sostenevano che solo i concetti generali, gli universali - diciamo il genere o l'idea -, siano effettivamente reali ed esistenti. In che modo questa disputa investe i volti e le immagini? Lo dirò più avanti, dopo aver analizzato due tipi di livellamento: il livellamento che accomuna i volti umani nella morte e il livellamento esercitato dalla società e dalla classe a cui gli individui appartengono. Che cosa intendo per livellamento? La cancellazione delle diversità private e personali, l'annullamento di tali diversità sotto l'impronta formativa di una forza più potente, o meglio di due forze, quella della morte e quella della società umana." (Dallo scritto di Alfred Döblin)