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Sono qui raccolti i principali saggi che Walter Gropius (1883-1969) compose durante gli anni di insegnamento alla Facoltà di architettura di Harvard. Nella prolusione ai corsi così Gropius riassume il suo programma: "Non desidero trasmettere un dogma già stabilito, ma un atteggiamento aperto, originale ed elastico verso i problemi del nostro tempo". Il cardine di tutta la sua opera - e degli scritti qui raccolti - è la necessità di coordinare, di "integrare" tra loro arte e mestieri, creazione artistica e produzione industriale, come testimonia il Bauhaus, il mirabile istituto da lui fondato e diretto. Solo in virtù di questa "integrazione" e attraverso un'appassionata aderenza ai problemi sociali e intellettuali, sarà possibile una ricostruzione unitaria dei valori, un nuovo "umanesimo". Gropius affronta questo capitale problema dal punto di vista dell'architetto e dell'urbanista, che alla "caotica bruttezza dell'ambiente umano che l'età moderna ha modellato" deve sostituire "un ordine nuovo di valori atti a generare un'espressione integrata del modo di pensare e di sentire del nostro tempo". Con uno scritto di Manlio Brusatin.