Tab Article
Della Shoah, dello sterminio del popolo ebraico, esiste una memoria che tende a confinarla temporalmente nel Novecento, e spazialmente in un'Europa dominata dalla Germania nazionalsocialista. Ma si tratta di memoria riduttiva, poiché se è vero che la Shoah ebbe un preciso tempo e un preciso luogo di realizzazione è altrettanto vero che le sue più profonde e tenaci radici si trovano nella lunga storia dell'Europa cristiana, in quasi due millenni di degradazione e di persecuzione del popolo ebraico. La focalizzazione sulla sola Shoah del Novecento lascia una memoria mutilata che rischia di consegnare all'oblio gli antefatti e le precondizioni dell'orrore recente. Ammesso che per ragioni dottrinarie e teologiche la Chiesa non abbia voluto, né abbia potuto volere, il sistematico sterminio degli ebrei, nondimeno ha potentemente contribuito a delineare una influente visione antisemita del mondo, la quale ha investito il piano più direttamente religioso e socio-politico e si è combinata con un violento antisemitismo razziale, creando in tal modo una miscela esplosiva, difficilmente estinguibile, di pregiudizio e di odio.