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Questo libro prosegue l'indagine avviata con il volume "Etiche negative. Critica della morale sociale", pubblicato nel 2011. Come allora, anche nelle pagine presenti vengono discussi e ridefiniti molti dei temi trattati nel quadro di differenti corsi universitari ed incontri seminariali. L'attenzione si concentra sul formarsi di tradizioni di pensiero che risultano riscrittura, approfondimento oppure oltrepassamento di un Discorso che viene scorto come già-trovato, "matematicamente" appreso ed inconsapevolmente reiterato. Queste tradizioni vengono denotate come "eccentriche" rispetto ad una centralità paradigmatica nel cui alveo si situa appunto un dato di "appartenenza" al sapere/agire dato. In discussione sono il moderno ed il nichilismo che lo accompagna e lo caratterizza. Sotto questo riguardo, trovano spazio le riflessioni di Schopenhauer e di Heidegger, quelle di Nietzsche e di Dostoevskij, nonché una doppia, sofferta, prospettiva teologica, a margine di un'avvertenza d'impossibilità nel continuare a pensare la relazione Dio-Uomo-Mondo secondo le categorie della dottrina tradizionale, a seguito degli esiti annichilenti le individualità propri di pratiche conseguenti all'essere paradigmaticamente appartenenti.