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S. E. Mons. Paolo Ricciardi, in una Lettera scritta ai Ministri straordinari della Comunione, rivolge loro parole d'incoraggiamento, di grande spessore umano e spirituale: «Vi scrivo per dirvi prima di tutto grazie. Grazie perché con voi il Signore ogni giorno entra in tante case e in tanti luoghi di cura. Grazie perché voi siete un segno quotidiano di speranza per tanti che hanno bisogno di aiuto. Grazie perché voi siete Chiesa in uscita, "tabernacoli in moto'" che ogni giorno percorrono le vie del mondo. Grazie perché ci siete». Non mancano alcuni consigli pratici per coloro che «fanno da ponte - si legge ancora nel testo - tra la casa del malato e i sacerdoti», «tra i malati e la comunità». Come quello, magari, di fermarsi a prendere un caffè con l'ammalto e la sua famiglia, e condividere con loro un momento di festa come quello che segue alla Comunione. Infine, l'auspicio di una maggiore fraternità e condivisione tra i vari ministri straordinari, «importante per cresce nella fede, per confrontarsi, per arricchirsi vicendevolmente».