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Questo racconto inedito del 1928 è una scoperta importante per la storia del movimento novecentista, di cui abbiamo poche testimonianze, ma è rappresentante unico del realismo magico dell'avanguardia napoletana anteriore agli anni Trenta. Melusina, personaggio mitologico e fiabesco (una fata silvana e acquatica) evocato anche da Paracelso e Goethe, è in questo racconto una ragazza che, nel momento stesso in cui rivela il suo magico nome a Giulio Giovanni, lo introduce in un mondo celato dietro la realtà di una metropoli novecentesca. La passeggiata autunnale del protagonista maschile si trasforma cosí in un viaggio "magico" in compagnia di una "fata" che, percorrendo i luoghi della quotidianità ne svela scenari di ritrovata bellezza.