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"L'ispiratore, dapprima ignaro e poi consapevole di questo romanzo, è Massimo Troisi, a cui il libro è dedicato, e che lui scelse per quello che sarebbe stato il suo ultimo progetto cinematografico, rimasto incompiuto. Quando ho scritto "Il Sole su Napoli", non avevo mai vista la città. Ascoltavo i dischi della Nuova Compagnia di Canto Popolare, come un'ossessione. Come se la tammorra scandisse il ritmo della mia vita, sottolineandolo freneticamente. In un pomeriggio di pioggia a Villalta di Cesenatico, nella casa dell'amica Francesca, mentre i cavalli riposavano in scuderia, cominciai a raccontare una storia, questa storia, che poi trascrissi sulla mia classica Olivetti Lettera 42. Poi, finalmente, andai a Napoli. E ritrovai tutto."