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Il numero è una ricognizione dei poteri, formali e non, che in questa fase storicamente fluida e priva di chiari riferimenti geopolitici contribuiscono a plasmare gli equilibri mondiali. Stati, industria, finanza, crimine organizzato, opinioni pubbliche: in un'epoca caratterizzata dall'attenuazione dei tradizionali poli egemonici della geopolitica novecentesca, abbiamo ritenuto opportuno "mappare" le numerose forze che stanno ridefinendo il quadro internazionale. La prima parte - Il numero uno - si concentra sulla nazione che, volente o nolente, resta l'"egemone relativo" di questo mondo in rapida mutazione: gli Stati Uniti. L'ampia seconda parte - Gli sfidanti - si concentra invece sui poli di potenza emergenti che ambiscono a contestare il primato statunitense, nonché sui contesti (in primis l'Europa) apparentemente privi di chiari orientamenti strategici e sufficiente coesione per perseguirli. La terza parte - Gli altri poteri - passa in rassegna le forze non statuali che interagiscono con i governi contribuendo a orientare gli eventi mondiali. In appendice, La storia in carte a cura di Edoardo Boria.