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Per la prima volta nella storia della modernità, la società sta cambiando più in fretta del pensiero che dovrebbe comprenderla (e criticarla). Finora, a fronte delle crisi ricorrenti, la teoria sociale è sempre riuscita a indicare delle vie di uscita. Oggi, pur in presenza di una crisi dagli effetti sociali devastanti, non emergono modelli di regolazione alternativi a quello esistente. Il pensiero non riesce a emanciparsi dalla visione "orizzontalista" che permea di sé il mondo neoliberale, malgrado tale visione appaia del tutto incapace di affrontare le sfide del presente. Onofrio Romano dimostra la necessità di recuperare una dimensione "verticale", comunitaria, della politica e del legame sociale, in cui libertà non significhi lotta individuale per la sopravvivenza.