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Nel 1999 ebbi l'occasione di incontrare Ettore Sottsass. Restauratore da una vita (e conoscitore dell'arte lignea), da sempre avevo coltivato la mia passione per l'Arte contemporanea, realizzando tarsie prospettiche (e a tema geometrico), nel rispetto della tradizione e guardando alla modernità, dipingendo inoltre quadri secondo linee sia figurative che astratte. Da questo incontro nacquero i primi mobili della collezione e la Mostra del 1999-2000 a Palazzo Pigorini di Parma, intitolata 28 Progetti di Ettore Sottsass per le tarsie di Andrea Fedeli. Riconsiderando la cosa à rebours, come si dice, credo che in quel momento Sottsass volesse utilizzare l'alto artigianato per affermare il proprio pensiero di industrial designer, ma con un'attenzione particolare al recupero di una 'nuova' classicità perduta che poteva diventare unione tra passato e presente, recupero di un senso estetico comune, esistente a livello culturale, ma perso nella progettazione industriale. La stampa, all'epoca della mostra di Parma, definì l'evento "tarsie a quattro mani", interpretando così un momento d'incontro fra la tradizione artigiana e il grande disegnatore, ma la Storia ci insegna che l'incontro tra arte e artigianato è stato tutt'altro che sporadico, come nel Rinascimento, quando molti pittori famosi quali Filippo Lippi, Botticelli, Piero della Francesca, Alesso Baldovinetti realizzarono cartoni per le tarsie di Giuliano Da Maiano, Domenico del Tasso, Baccio Ponteiii, Baccio d'Agnolo, Cristoforo Lendinara...