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L'autrice affronta l'analisi del film di Pier Paolo Pasolini, Accattone, basandosi sulle categorie interpretative e gli strumenti di costruzione di senso teorizzati dal regista stesso nel volume Empirismo eretico, del 1972. Secondo Pasolini la sceneggiatura costituisce il fil rouge mediante il quale letteratura e cinema vengono ad incontrarsi e, in un passaggio successivo, ad intrecciarsi, costituendo un unico tessuto narrativo. Ed è proprio a partire da questo assunto che prende le mosse l'indagine dell'autrice su Accattone, datato 1961, prima realizzazione filmica interamente messa a punto da Pasolini, e testimonianza concreta della rinascita di quel cinema di poesia in cui si condensano la spontaneità narrativa, la selezione coscienziosa delle suggestioni figurative, l'uso della "soggettiva libera indiretta" nei modi e nei tempi spiegati dall'autore in Empirismo eretico.