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Leo, Aurora, Dario, Emma e gli altri. Sullo sfondo di una Roma scintillante e matrigna si intrecciano i percorsi di personaggi alle prese con la vita, nella diffìcile età di mezzo che sono i trent'anni. Si delinea così un quadro di esistenze e aspirazioni diverse, ma tutte segnate dallo stesso senso di precarietà che non è più solo professionale, come ormai accade a una generazione intera, ma finisce per investire anche piani più intimi, riflettendosi in una disorientante mancanza di punti dì riferimento ed esplodendo, metaforicamente, nell'attentato terroristico di cui alcuni dei protagonisti si ritrovano vittime. I personaggi di Miliozzi non sono però degli sconfitti: allo sfascio di micro e macrocosmi oppongono infatti una incredibile voglia di vivere, intravedendo, oltre il presente, una remota salvezza.