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Come satira al melodramma italiano, fatto di grandi sentimenti e slanci patriottici, il Settecento inglese vede la nascita della Beggar's Opera, l'opera del mendicante. Questa commedia in prosa, continuamente interrotta da arie cantate dagli stessi attori, riscosse grande successo ed aprì la strada al nuovo genere della ballad opera, facendo della satira politica e sociale un intrattenimento popolare. Scritta da John Gay e musicata da Johann Christoph Pepusch, fu rappresentata per la prima volta nel 1729 presso il teatro Lincoln's Inn Field di Londra riscuotendo un immediato e strepitoso successo. Il volume, oltre alle biografie degli interpreti e a cenni storici necessari per godere appieno di quest'opera, conta le interviste a Giuseppe di Leva e a Lucio Dalla, ricche di suggestioni e utili per l'interpretazione di un testo che si promette di riportare nei teatri una componente da tempo dimenticata: il divertimento. La sua peculiare commistione di musica e recitazione, ironia e comicità, rappresenta l'archetipo di quella cultura pop che per tutta la modernità ha animato il grande cabaret letterario europeo ed ha portato sotto i riflettori e in bocca ai mendicanti i vizi e gli imbrogli dei potenti.