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Il volume focalizza l'attenzione sull'attività svolta nel campo del restauro dall'Alto Commissariato per la città e la provincia di Napoli, prefettura con poteri speciali che opera a Napoli tra il 1925 e il 1936. Sulla base di un'ampia documentazione inedita, vagliata con rigore filologico e opportunamente inquadrata nel contesto storico, l'autore ha avviato uno studio sistematico sul complesso dell'attività restaurativa condotta nel capoluogo campano sotto l'egida dell'Alto Commissariato. L'ampia disamina che sostanzia il volume restituisce un quadro complessivo delle trasformazioni subite dalla città in età fascista, alla scala urbana, architettonica e archeologica, analizzandolo dal particolare angolo visuale di un organo di governo che si trova a coordinare quelle trasformazioni, interagendo con i massimi interlocutori istituzionali, quali gli enti locali, l'università e le soprintendenze, che proprio in quegli anni avviavano la loro attività di 'avamposti della tutela' del patrimonio culturale distribuiti sul territorio.