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Il volume intende ricostruire la storia religiosa, socio-culturale ed economica del monastero napoletano di S. Antonio di Padova a Port'Alba, attraverso la descrizione della vita interna, dei ruoli delle protagoniste, delle dinamiche politiche delle famiglie aristocratiche sostenitrici dell'istituzione religiosa. Nel più ampio rapporto con il contesto urbano, particolare rilievo è stato dato all'aspetto storico-artistico: alle committenze delle opere d'arte, all'iconografia, agli aspetti architettonici e monumentali, il tutto con il supporto di un ricco apparato iconografico e fotografico. Lo studio intende offrire più chiavi di lettura e ha richiesto l'intervento di una molteplicità di competenze, che vanno da quella storica (Adriana Valerio) a quelle architettonica (Aldo Pinto), di storia dell'arte (Luciana Arbace) e di archeologia per la ricostruzione dell'originario sito sul quale il monastero si sarebbe in seguito sviluppato (Daniela Giampaola). Sono presenti anche due brevi saggi riguardanti gli elementi quattrocenteschi dei palazzi Gaetani e Pandone (Giuseppe Rago) e alcuni dipinti della chiesa (Ugo di Furia).