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"La casa in collina" è un romanzo pubblicato nel 1948 insieme a "Il carcere" all'interno del volume "Prima che il gallo canti". Il protagonista e narratore è Corrado, che scappa dai bombardamenti su Torino trasferendosi in collina. Seppur sia un uomo solitario comincia a frequentare un'osteria dove conosce molte persone e, soprattutto, reincontra Cate, la ragazza con la quale aveva avuto una relazione dieci anni prima, accompagnata dal figlio Dino, e di cui, probabilmente, è ancora innamorato. Corrado comincia a passare molto tempo col ragazzino, che gli fa rivivere la spensieratezza della sua gioventù, e di cui sospetta, sia il padre. Giunge l'8 settembre e l'orrore lo travolge anche nella campagna in cui si è rifugiato, costringendolo a fuggire nuovamente insieme Dino. La solitudine, l'impegno storico, una sorta d'impossibilità a essere protagonista della realtà, la colpa, sono i temi principali fusi in una storia piena di rimandi biografici. Il romanzo è riconosciuto dalla critica come il momento più alto della maturità di Pavese. La presente edizione è stata revisionata nelle forme accentate cadute in disuso e nella punteggiatura dei discorsi diretti.