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Rimasta orfana di entrambi i genitori, Pollyanna è costretta ad andare ad abitare con la vecchia zia Polly, una donna rigida, austera e poco adatta alla convivenza con una bambina. Ma la piccola Pollyanna non è turbata dalla severità della zia: grazie al suo carattere allegro e felice, che un'educazione intelligente ha reso ancora più sereno ed equilibrato, riesce a trovare anche nelle situazioni più tristi e più difficili un motivo di gioia. Il gioco del "meglio così", che sta alla base della sua ingenua filosofia di vita, la aiuta a trovare la bellezza e la positività in ogni circostanza e in ogni persona. Anche nell'arcigna zia Pollyanna è in grado di scorgere dolcezza e bontà d'animo, che nessuno aveva mai sospettato in lei, e alla fine riuscirà addirittura a renderla felice! Ma la teoria del "meglio così" sarà sufficiente a Pollyanna il giorno in cui la disgrazia la colpirà e per un incidente perderà l'uso delle gambe? Per fortuna il libro ha un lieto fine e la figura di Pollyanna è diventata il simbolo della ricerca del lato positivo, perché ha scoperto il segreto della felicità: accontentarsi di ciò che si ha e gioire delle piccole cose, senza pretendere troppo dalla vita. Questo romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1913, reca in sé non solo una grande ventata di ottimismo, ma anche un insegnamento profondo e importante per i piccoli e per i grandi. Età di lettura: da 10 anni.