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Alla "doppia pena" di essere soggetti vulnerabili in quanto minorenni e di essere oggetto di processi di esclusione in quanto migranti, per gli adolescenti stranieri si aggiunge l'ulteriore pena di essere - più di altri - trattati come dei criminali. La ricerca presentata in questo volume propone, con argomentazioni sostenute anche da dati statistici, un forte ridimensionamento dell'allarme sociale riferito alla delinquenza minorile straniera: il fenomeno è certamente di rilievo, ma più che per questioni di ordine pubblico, per il risicato sostegno e il drastico insuccesso dei processi d'inclusione sociale messi in campo per sostenere la crescita delle ragazze e dei ragazzi stranieri presenti nel Paese.