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Gianfranco Marziano "è un celebre fra pochi... scrive canzoni molto belle che suona e canta (molto male)... [..]. È un autore di testi capace di raggiungere vette di autentica poesia per precipitare volontariamente in una volgarità talmente gratuita da farti spalancare le braccia. È un sensore di nuove cafonaggini, un esperto di musicisti falliti... scova il fallimento e l'aspetto tragicomico del singolo (e dunque della società) nella trama di una camicia da mercatino o nella crepa di un'espressione facciale. Per questo tratta l'intero scibile umano come un enorme campionario di piccole meschinità in cui tutti possiamo riconoscerci e ridere" (dall'Introduzione di Diego De Silva).