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Il disincanto indolente di Mario, creativo italiano approdato a Cuba con tante curiosità e nessuna illusione. L'ironica saggezza di José, medico che crede ancora nella "revolucion", ma angustiato da una quotidianità fatta di ristrettezze. La prorompente vitalità di Niurka, che equidistante da Fidel e dal mito di Miami ha come uniche bussole l'istinto e l'orgoglio. Personalità che si incrociano sul palcoscenico sensuale dell'Avana, contaminandosi a vicenda, sprigionando dubbi sulle proprie esistenze, crogiolandosi in improbabili disegni di fuga verso diversi modelli di vita. Nel contrasto si staglia la radiografia del nostro paese e, in senso lato, del mondo occidentale.