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Dopo l'8 settembre 1943 Emilio Pegoraro, insieme ad alcuni altri antifascisti, creò a Fontaniva (Padova) uno dei primi nuclei della futura brigata garibaldina "F. Sabatucci", attiva in importanti operazioni di sabotaggio in pianura. In questo volume egli racconta le proprie vicende, l'arresto nelle terribili carceri delle Brigate Nere di Bassano, la fortunosa, quasi incredibile, fuga e ciò che ne conseguì per lui e per la sua famiglia. Nello stesso tempo testimonia e ragiona sull'importanza che ebbe, in quei mesi di ferocia e morte, la lotta non violenta, civile, che si manifestava nella solidarietà dei vicini, nella partecipazione attiva delle donne, nel sostegno "di massa" dei contadini. Questi ultimi in particolare, i primi a pagare gli effetti della fallimentare politica agraria del regime, degli ammassi obbligatori e delle requisizioni, videro nell'adesione alla Resistenza non solo la via per la liberazione dal fascismo e dagli occupanti tedeschi, ma anche un mezzo di riscatto sociale.