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L'altopiano dei Berici, alle porte di Vicenza eppure già lontano dagli spazi compressi e caotici della città, è uno degli angoli d'Italia con la più grande varietà di sfondi naturali: ampie piane assolate e morbidi profili collinari accanto a profonde incisioni vallive e a scaranti tumultuosi. Su questa base naturale multiforme si è svolta per millenni l'attività dell'uomo: le colline beriche sono state percorse, lavorate, fertilizzate dalla fatica di tante comunità. Ma a scene dove campeggia il travaglio del vivere, se ne affiancano altre di segno completamente opposto, che sembrano discendere da un mondo ideale e ruotano intorno alle magnifiche ville palladiane. L'uomo, nel plasmare il paesaggio, lo ha al tempo stesso anche studiato attraverso scienza e storiografia, lo ha interpretato nei riti e nei culti pagani e cristiani, nelle pratiche di vita, nelle credenze, nelle leggende; lo ha riflesso nella denominazione delle cose e degli individui, lo ha rappresentato nelle mappe e nella pittura, lo ha raccontato nei romanzi e nella poesia. Di questa imponente complessità tematica rende conto il volume, arricchito di un apparato fotografico.