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Terremoti e catastrofi naturali vengono spesso vissuti come eventi straordinari, relegati nella sfera dell'imponderabile e dell'irrazionale e non come eventi ordinari e ricorrenti nella storia degli uomini soprattutto in alcuni luoghi della terra, fra i quali il nostro Paese. Nell'immediato la catastrofe occupa tutti gli spazi della comunicazione pubblica, i quotidiani, le televisioni... poi a poco a poco scompare. In alcuni casi viene sostituita con il racconto della ricostruzione, in altri semplicemente dimenticata. Gli articoli di questo numero cercano di ricostruire le dinamiche attraverso cui si forma la narrazione delle catastrofi fra oblio e rammemorazione. Attraverso le fonti orali si cerca di dare voce a chi della catastrofe ha avuto un'esperienza diretta, esperienza spesso negata o offuscata dalle narrazioni ufficiali che rispondono a logiche politiche, ricalcano moduli narrativi consolidati, riprendono stereotipi radicati nell'immaginario nazionale.