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Inquietudini, sentimenti, spasmi ideologici intessono la trama di «Daniele Cortis», un lavoro più compatto e ambizioso rispetto a «Malombra» e nel quale il deputato cattolico Daniele Cortis intede fondare un nuovo partito che raccolga l'adesione dei cattolici alla vita politica. Un personaggio, un uomo pubblico, diviso tra corruzione e rispetto dei propri ideali, impegnato in un compito arduo, specialmente dopo l'entrata in scena di sua cugina Elena; donna della quale s'innamora, ma già sposata con un deprecabile aristocratico. Al centro del romanzo pulsano il sentimento dell'amore, la passione fisica e spirituale, la tentazione continua di un desiderio impellente ma frustrato dal peccato dell'adulterio. Una circostanza in gran parte autobiografica. Infatti, in quegli anni Fogazzaro non soltanto si prodiga come deputato, ma intrattiene anche una relazione con Felicitas Buchner, l'istitutrice dei nipoti. La relazione segreta e profonda, vissuta da entrambi con forti sensi di colpa, fornisce allo scrittore materiale narrativo per un'opera dalle ambizioni sociali: risvegliare una volontà e una nuova fiducia politica in Italia dopo la caduta della Destra storica e la Questione Romana; vicissitudini che avevano diffuso un dilagante scontento verso la corruzione della classe politica. Un romanzo tra i più emblematici e significativi per comprendere la vicenda, biografica e letteraria, di Fogazzaro.