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Attraverso una narrazione avvincente, questo libro racconta la vita di una grande scrittrice e la fortissima vocazione artistica che la portò a vincere meritatamente il premio Nobel. Il ritrovamento presso biblioteche europee di 86 lettere e cartoline postali inedite di Grazia Deledda, una addirittura in inglese - delle quali il libro propone per la prima volta una selezione - apre una nuova prospettiva sulla sua biografia mostrando l'intenso rapporto intellettuale con interlocutori stranieri entusiasti di scoprire un'isola del Mediterraneo ancora sconosciuta, la Sardegna. I vari momenti della sua esistenza, dal difficile rapporto con Luigi Pirandello, all'amore di Emilio Cecchi, all'amicizia per Marino Moretti e il giovanile innamoramento per Stanis Manca, che le lasciò in ricordo una profonda ferita, fino all'incontro con Palmiro Madesani che diventerà suo marito e, in un certo senso, il suo agente letterario, vengono collocati in un contesto storico, artistico e culturale che si anima di molti altri personaggi: il traduttore francese Hèrelle, Giovanni Cena e Sibilla Aleramo, Angelo Celli e sua moglie, De Pisis, Balla, Boccioni e Biasi e molti altri ancora. Nel carteggio ritroviamo le letterine di Sardus bambino e con esse ci immergiamo nella vita famigliare. Attraversiamo paesaggi sardi con alberi millenari e Tombe dei Giganti, partecipiamo a rituali di antichissima tradizione, ci inoltriamo sulle sponde del Po e tra le dune dell'Adriatico. Riviviamo la Roma del primo Novecento, i luoghi e le case in cui ha abitato. La ritrovata vicinanza con la famiglia di origine, ricca di intrecci che riportano costantemente la memoria alla casa paterna e alla lingua materna mai dimenticate, è messa in luce da un'altra scoperta: quella della biblioteca delle sorelle Deledda, rimasta pressoché intatta sino ai nostri giorni nella casa dei nipoti, che ci rivela quanto Grazia Deledda fosse profonda lettrice dei grandi romanzi europei.