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Gary Cooper, mentre giravano Marocco, per non guardare in faccia il regista Josef von Sternberg, che l'intimidiva, fissava le grosse lampade buscandosi una congiuntivite. La stessa luce che rese cieco Totò. Ed è da questa parte del set, nella vivezza e nel "pericolo" emotivo, psicofisico, del lavoro dell'attore, che "Acting" racconta momenti fondamentali dell'avventura del cinema. Dal primo sviluppo, in Russia, del metodo dell'immedesimazione di Stanislavskij ai tipi di attore che si impongono in America, nella Hollywood classica e in quella nuova; e qui c'è ancora di mezzo un'applicazione di quel metodo, da parte dell'Actors Studio. "Acting" è un ampio affresco delle grandi scuole recitative e dei più significativi attori del cinema mondiale.